The Botany of Sex

 
 
 
 
 

The Botany of Sex (2010) is a series of genealogical tree drawings of imaginary incestuous families. In botany the reproduction does not contemplate any kind of sexual union/separation; this happens, on the other hand, in the human and animal procreation. Incest, when this is procreative, has in itself an undifferentiated generation of beings, as plants. Plants, in some way, are always the same plant.
We often use natural and unnatual words to talk about human sexual behaviors; we often extrapolate from nature justifications about human sexual behaviors; we often think that what we call nature can exclude something, and include something else, as nature had a moral itself. In this uncertain and ambiguous attribution, The Botany of Sex is an attemp to naturalize what we are used to thinking as unnatural.

Technical Details
5 drawings, India Ink on paper, 60x40 cm; scheme, digital image on paper, 60x40 cm.

Exhibitions
Forte Marghera (former military fort), Venice, "Ecology of Mind", exhibition; Punti di ancoraggio/Un viaggio artistico nel pensiero di Gregory Bateson, publication.

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The Botany of Sex | Ecology of the Mind | Exhibition curated by Penzo+Fiore, Cantiere Corpo Luogo | Forte Marghera | 2012

The Botany of Sex | Ecology of the Mind | Exhibition curated by Penzo+Fiore, Cantiere Corpo Luogo | Forte Marghera | 2012

The Botany of Sex in Punti di Ancoraggio. Un viaggio artistico nel pensiero di Gregory Bateson | curated by Penzo+Fiore | Marco Polo Edizioni | 2012

The Botany of Sex in Punti di Ancoraggio. Un viaggio artistico nel pensiero di Gregory Bateson | curated by Penzo+Fiore | Marco Polo Edizioni | 2012

The Botany of Sex

Testo estratto da Punti di Ancoraggio. Un viaggio artistico nel pensiero di Gregory Bateson
curated by Penzo+Fiore
Marco Polo Edizioni | 2012

Benedetta Panisson e' una seduttrice nata. Lo fa anche con noi, rispondendo all'invito a partecipare al progetto con un invito a bere un bicchiere di vino.
Ordiniamo rosso. Per rompere il ghiaccio ci dice che a prescindere dalle "googlate" che avrebbe potuto fare su di noi per capire chi siamo, per lei e' fondamentale conoscere di persona e parlare con coloro che la invitano a qualsivoglia tipo di progetto. Questo ci piace, ci fa sentire a nostro agio e permette anche a noi di confermare la nostra scelta. C'e' un bel feeling, simpatia ma anche serieta', desiderio di confronto senza esibizione. Durante le conferenze le sue domande sono acute, per niente scontate, fatte con l'urgenza di chi ha riflettuto a lungo e vuole sapere dal confronto.
Arriva all'allestimento al quinto mese di gravidanza, portando sotto il braccio il grande rotolo che rappresenta l'albero incestuoso. Accanto  lei c'e' un ragazzo, che ci presenta come un "non fratello".

"The Botany of Sex" e' uno dei progetti derivati dai miei studi di estetica della sessualita'. Deriva anche dall'amore. In "The Botany of Sex" ci sono varie storie, tra queste vi racconto la storia di un incesto, per la precisione la storia di una proliferazione d'incesti, anzi, e' la storia di una famiglia che si e' riprodotta accoppiandosi con se stessa.
Volendo e' la storia d'amore di una famiglia.
Solitamente a questo punto, ovvero all'inizio, scorre imbarazzo, e con esso si profila il contorno del giudizio. Giudizio, interdetto ed imbarazzo sono elementi fondamentali per la sessualita' e la sua estetica, tanto quanto il piacere, la seduzione, la trasgressione.
L'esigenza e' quella di trasporre alcune manifestazioni sessuali nelle forme degli alberi e delle piante. Creare un corto circuito naturale.
Ho iniziato in vari modi: uno vago, uno romantico, uno analitico.
La vaghezza stava nel sapere che piu' si studia e si parla di sessualita' piu' ci si allontana da essa; questo e' seduttivo e a modo suo funziona.
Il romaticismo era nell'avere un aneddoto che mi aveva colpito al cuore.
L'aneddoto: il marchese de Sade poco prima di morire scrisse le sue volonta' su quella che avrebbe desiderato essere la sorte del suo cadavere: seppellito privo di bara sotto le radici degli alberi della sua tenuta di Malmaison. Fu invece seppellito nel manicomio di Charenton e la sua volonta' non rispettata.
Da qui una suggestione: che quel cadavere diventasse nutrimento organico per gli alberi sovrastanti e che le future piante da li' nate fossero in grado di rappresentare con i loro rami e i loro fusti la variegata sessualita' narrata dal marchese in vita.
Ed ecco i miei alberi.
L'aspetto analitico nel mio caso e' assolutamente ridicolo: nell'arte mi sono sempre divertita molto a giocare agli schemi, alle formule, ai calcoli, alle analisi logiche; non sapendo gestire alcunche' di analitico, nel mio caso tutto cio' e' sempre stato il modo migliore per rappresentare l'incapacita', la non funzionalita', la sacralita' dell'inutile.
"The Botany of Sex" inizia dunque anche con il tracciare uno schema genealogico di una famiglia incestuosa.
Per famiglia incestuosa non intendo uno spazio familiare in cui si e' compiuto un incesto o in cui si genera il territorio perche' esso avvenga, ma una famiglia che si e', nel tempo e nelle generazioni, procreata solo attraverso forme di sessualita' incestuose (tra figli e genitori, tra fratelli, tra consanguinei piu' o meno vicini). Una volta tracciato lo schema genealogico ho provato a farlo diventare uno dei piu' classici alberi genealogici.
L'albero, un noce, e' il risultato della trasposizione dello schema della famiglia incestuosa in forma di albero genealogico.
Da subito mi son resa conto che i rami tendevano a rinchiudersi su se stessi e che il tutto stava prendendo una forma chiusa, di protezione, (di un cesto?). Era perfetto. La chiusura verso l'esterno e' un'apertura verso l'interno?
Il disegno e' realizzato a china su carta. La china e' stesa con un penna di bambu'. Io non so disegnare. Ci tengo sempre a sottolineare il mio essere restia alle competenze tecniche. Mi annoiano e mi spaventano un po'. Sto tuttora lavorando al dare forma ad altre manifestazioni sessuali utilizzando piante ed alberi. Mi sembra che l'incesto sia quello che si presta meglio.
Forse perche' nelle piante la generazione del proprio simile non implica alcuna separazione sessuale, come nella fecondazione e nel parto degli esseri umani e animali. E l'incesto porta in se' questa indifferenziazione degli esseri, delle generazioni, la famiglia si ritorce su se stessa per preservarsi. O per autodistruggersi? C'e' tutta quella confusione emotiva che porta la tempesta, o il terremoto.
Si puo' parlare di omogeneria? Le piante sono in qualche modo sempre la stessa pianta. Nell'incesto il padre puo' essere il nonno, il figlio il fratello, la madre la sorella. I membri della famiglia diventano interscambiabili. Esiste una pianta originaria? Alla quale far risalire tutte le piante? Esiste un membro familiare originario? Al quale far risalire tutti i membri della famiglia? O e' confusione tra gli esseri?
Sono interessata al carattere sovversivo dell'incesto nei confronti della struttura tradizionale della famiglia. Questo puo' sembrare disperato, ma mai disperato quanto l'atto del patologizzare l'umano in ogni sua possibile manifestazione. Sono comunque vivamente attratta da tutte le forme sessuali che sovvertono l'ordine costituito e spesso sono infastidita da storiche sovversioni sessuali che la legge nel tempo normalizza (progresso?) e perdono chiaramente, una volta istituzionalizzate, non solo il loro carattere sovversivo ma anche parte della loro potenza. Preferisco sempre scegliere un'espressione sessuale che la legge non ammette, poi se nel tempo cambiano le leggi e rendono legale la mia espressione sessuale, allora cambio espressione sessuale. Questo e' un ideale.